Capella di Castel d'Appiano

Cappella di Castel d‘Appiano

Un ciclo di affreschi altomedievale unico

C Castel d’Appiano si trova in posizione insolita, su una collina sopra la frazione di Missiano. Dalla loro fortezza difensiva sotto il Monte Macaion i conti di Appiano potevano osservare tutta la valle, godendo non solo il piacere della contemplazione, ma anche un sempre fondamentale vantaggio strategico. Questa felice collocazione è ancora oggi molto apprezzata, soprattutto per la vista sull’altopiano del Monzoccolo e sul Renon, fino alle Dolomiti.
Scavi archeologici hanno rilevato come la collina ospitasse degli insediamenti già nel periodo tardo antico e altomedievale.
Capella di Castel d'Appiano
Cappella di Castel Appiano
“Tu non possiedi la Verità, ma è la Verità che possiede te..”
Tommaso D’Aquino (1224 - 1274)
I Il castello di stile romanico venne realizzato nella prima metà del XII secolo come residenza dei conti di Appiano, i quali lo gestirono e ampliarono fino alla loro scomparsa, a metà del XIII secolo. Nel 1158, dopo che gli appianesi assalirono una legazione papale, il castello venne distrutto da una spedizione punitiva e in seguito ricostruito. Diverse parti del castello, come le torrette, risalgono al tardo Medioevo. Di interesse è anche la torre muraria pentagonale.

Nel cortile di Castel d’Appiano si trova la cappella reale, vero gioiello in stile romanico consacrato nel 1131 e impreziosito da un ciclo di affreschi unico, concepito e realizzato secondo un progetto coerente.

Gli affreschi di Castel d’Appiano
Il ciclo di affreschi romanico di Castel d’Appiano è uno dei più preziosi di tutto il Tirolo. Di particolare suggestione sono soprattutto la nascita di Cristo, la parabola delle dieci vergini e la strage degli innocenti. Sulla facciata esterna si trova il dipinto murario profano più antico del Tirolo, una scena di caccia con cavaliere e cervi in fuga. È anche famosa la “Knödelesserin” (“mangiatrice di canederli”), una donna che, nella rappresentazione della nascita di Cristo, estrae e assaggia un canederlo da un paiolo che si trova sul fuoco. Una scena quotidiana molto rara, che mostra come già in quel periodo in Alto Adige i canederli fossero un piatto popolare.
Guide visitate estate: 24 marzo - 31 agosto
 
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11:00 - 17:00
Guide visitate autunno: 1 settembre - 3 novembre
 
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