Il castello di stile romanico venne realizzato nella prima metà del XII secolo come residenza dei conti di Appiano, i quali lo gestirono e ampliarono fino alla loro scomparsa, a metà del XIII secolo. Nel 1158, dopo che gli appianesi assalirono una legazione papale, il castello venne distrutto da una spedizione punitiva e in seguito ricostruito. Diverse parti del castello, come le torrette, risalgono al tardo Medioevo. Di interesse è anche la torre muraria pentagonale.
Nel cortile di Castel d’Appiano si trova la cappella reale, vero gioiello in stile romanico consacrato nel 1131 e impreziosito da un ciclo di affreschi unico, concepito e realizzato secondo un progetto coerente.
Gli affreschi di Castel d’Appiano
Il ciclo di affreschi romanico di Castel d’Appiano è uno dei più preziosi di tutto il Tirolo. Di particolare suggestione sono soprattutto la nascita di Cristo, la parabola delle dieci vergini e la strage degli innocenti. Sulla facciata esterna si trova il dipinto murario profano più antico del Tirolo, una scena di caccia con cavaliere e cervi in fuga. È anche famosa la “Knödelesserin” (“mangiatrice di canederli”), una donna che, nella rappresentazione della nascita di Cristo, estrae e assaggia un canederlo da un paiolo che si trova sul fuoco. Una scena quotidiana molto rara, che mostra come già in quel periodo in Alto Adige i canederli fossero un piatto popolare.